Le scuole chiuse potrebbero trasmettere un po’ l’aria della vacanza: del resto chiudono in estate, alle feste comandate come il Natale, e in poche altre occasioni. Poi, però, guardando dalla finestra lo scenario è molto diverso: le poche persone che si vedono per strada indossano una mascherina. I negozi hanno le serrande abbassate.
E tutti i posti divertenti, come le biblioteche, i cinema, i giardinetti, sono chiusi o deserti. Come si spiega l’allerta coronavirus a un bambino? Come si possono raccontare le precauzioni, le preoccupazioni, ma anche la situazione che evolve quotidianamente, quando anche gli adulti non hanno mai sperimentato qualcosa di simile? Parla la Dott.ssa Antonella Costantino, direttrice dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e presidente della società scientifica Sinpia.
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