Intervista alla presidente della Società Psicoanalitica italiana e psichiatra infantile, Anna Maria Nicolò
ROMA – La pandemia che attenta ai nostri tanti anziani; l’Italia, un paese senza più bambini; le scuole chiuse, deserte; i parchi sprangati. I bambini a casa con genitori in smart working, o magari in ferie obbligatorie, o presto in cassa integrazione. I bambini come ‘possibili untori’, i meglio difesi rispetto al Coronavirus, sembrano scomparsi: dalle cronache così come dalle strade delle città. Come stanno vivendo questa esperienza? E cosa possiamo fare per aiutarli? E’ la presidente della Società Psicoanalitica italiana e psichiatra infantile, Anna Maria Nicolò, intervistata dalla Dire, a dare alcuni suggerimenti e consigli. La situazione generale piombata sulla società non è da sottovalutare. Quanto ai bambini- ha spiegato- bisogna considerare la situazione claustrofobica e il bombardamento mediatico al quale sono sottoposti. Va distinta certamente l’età del bambino- ha chiarito la psichiatra- perché con l’età cambia la capacità di rapportarsi con l’angoscia, e molto dipende dal fatto che i genitori riescano a contenerla o meno”.
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